La pianta del tè e la coltivazione bio

LA CAMELLIA SINENSIS

Tutte le migliaia di varietà di tè al mondo, bianchi, verdi, neri, ecc. si ottengono dalla lavorazione delle foglie della stessa pianta, l’Albero del tè o Camellia sinensis. Sempreverde originario delle foreste tropicali del sud-est asiatico, è dotato di una grande capacità di adattamento:  cresce da 100 a 2500 metri di altitudine ma preferisce comunque i climi temperati, caldi e umidi. Coltivato in Cina da più di 2000 anni, oggi sono circa 40 i paesi dove si coltiva il tè in tutto il mondo, dall’Asia all’Africa.

A seconda del clima, si effettuano diversi raccolti durante l’anno. Ogni rametto sviluppa all’estremità un germoglio a forma allungata e ricoperto di una fine peluria, chiamato Pekoe (parola cinese che significa appunto peluria bianca). Al di sotto si trovano altre foglie già mature. In base al punto in cui la raccoglitrice taglierà il rametto, avremo la raccolta imperiale, fine e classica o grossolana.

La raccolta imperiale, oggi quasi in disuso, consisteva nel prelevare il germoglio e la prima foglia sotto (P+1). Nella raccolta fine, la migliore che si possa trovare al giorno d’oggi, si prelevano il germoglio e le prime due foglie (P+2). Infine nella raccolta classica, quella più diffusa, si tagliano il germoglio e le prime tre foglie (P+3).

I NOSTRI TÈ APPARTENGONO PREVALENTEMENTE ALLA RACCOLTA FINE

La lavorazione delle foglie del tè dopo la raccolta determina le differenti famiglie dei tè. La classificazione più nota suddivide i tè in quattro famiglie principali: tè bianchi, tè verdi, tè blu-verdi o semifermentati, tè neri. A questi si possono aggiungere i tè post-fermentati, i tè ai fiori e i tè aromatizzati.

I NOSTRI TÈ SONO TUTTI BIOLOGICI

Clima e qualità del suolo, irraggiamento, modalità di raccolta e lavorazione, sono gli elementi che determinano tipo e qualità di un tè. Ma anche il metodo di coltivazione, convenzionale o biologica, fa una grande differenza. Infatti nelle coltivazioni convenzionali la piante del tè, come tutte le colture intensive, diventa molto sensibile alle malattie  ed è quindi soggetta all’impiego massiccio di erbicidi, fungicidi e altri insetticidi. Per aumentare la produzione si utilizzano grandi quantità di fertilizzanti chimici. Tutte sostanze che ci ritroviamo poi nella tazza. Inoltre la deforestazione e l’impiego di sostanze chimiche provocano erosione e impoverimento del suolo e inquinamento delle acque, con un grave degrado degli ecosistemi locali.

 

La coltivazione biologica del tè rivoluziona il concetto di mero sfruttamento del suolo e della pianta; entrambi sono considerati materia vivente, parte di un delicato ecosistema naturale. Per migliorare la fertilità del terreno vengono impiegati vari metodi: fertilizzanti naturali, funghi e batteri benefici, leguminose, mentre le erbe infestanti vengono estirpate manualmente. Nella lotta contro gli insetti nocivi si usano prodotti a base di erbe, si promuove la diversità biologica nella piantagione coltivando differenti specie di arbusti, piante e fiori per attirare coccinelle, libellule, ragni e rane che si nutrono degli insetti nocivi.

Ecco i motivi per cui, fin dall’inizio, abbiamo scelto esclusivamente tè e infusi provenienti da coltivazione biologica.